Covid “Stratus”: la nuova variante del coronavirus che fa preoccupare gli esperti
Una nuova variante del coronavirus, chiamata Stratus, ha catturato l’attenzione della comunità medica internazionale. Comparsa nel gennaio 2025, Stratus include due sottovarianti, XFG e XFG.3, ed è già monitorata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la sua rapida diffusione, secondo quanto osservato da avedrúl.ro.
Cosa rende Stratus diversa dalle altre varianti?
Secondo il Prof. Dr. Nye dell’Università di Salford, Stratus deriva dalla variante Omicron, ma mostra sintomi più marcati, in particolare forte mal di gola e raucedine. Altri sintomi comuni, come febbre, tosse e dolori muscolari, restano simili ai ceppi precedenti.
“Il coronavirus sembra ormai essersi affermato come una malattia stagionale, proprio come l’influenza, il che era prevedibile”, spiega il Dr. Nye. Con il calo dell’immunità vaccinale e la comparsa di nuove varianti, si prevede un aumento dei casi. Come per l’influenza, anche il coronavirus conta ormai centinaia di varianti, evolvendosi per sfuggire all’immunità acquisita tramite vaccini o infezioni precedenti. Per questo, la vaccinazione aggiornata rimane fondamentale.
Chi è più a rischio?
Anziani, neonati e persone con sistema immunitario indebolito sono ancora i più vulnerabili a complicazioni gravi. In Inghilterra, l’aumento dei casi (+7% in una settimana) coincide con il ritorno a scuola, un contesto favorevole alla diffusione del virus.
Il Dr. Nye sottolinea: “Sebbene il coronavirus sia ormai molto diffuso, resta pericoloso per una parte significativa della popolazione. Se si sospetta un’infezione, test e isolamento sono sempre necessari, così come per qualsiasi altra malattia.”
Test e isolamento, strumenti essenziali
Indipendentemente dalla variante, i test e l’isolamento restano misure chiave per proteggere chi ci circonda, soprattutto con ceppi capaci di aggirare l’immunità preesistente.