Il polline come scudo naturale

Il segreto nascosto nel polline che potrebbe salvare le api

Qualcosa di sorprendente si nasconde nel polline, e potrebbe diventare l’arma naturale più potente per proteggere le api dalle infezioni.
Un alveare è come una fortezza preziosa: custodisce miele, cera e polline, ed è difeso con cura dalle sue instancabili abitanti. Ma dietro le mura di questo regno brulicante si nasconde anche una lunga lista di minacce: oltre 30 parassiti — tra protozoi, virus, batteri, funghi e artropodi — pronti ad attaccare. Per gli apicoltori, la ricerca di soluzioni nuove ed ecologiche è quindi una priorità assoluta.

E se la risposta fosse sempre stata sotto i nostri occhi?

Un gruppo di ricercatori americani ha ipotizzato che il polline raccolto dalle api potesse contenere alleati microscopici: endofiti, batteri e funghi simbionti che vivono nei tessuti vegetali e che, per un vantaggio evolutivo, potrebbero sviluppare composti utili a mantenere sani i loro impollinatori.

I risultati hanno superato ogni aspettativa.

“Abbiamo scoperto che gli stessi batteri benefici presenti nel polline delle piante si trovano anche nelle scorte dell’alveare. Questi microorganismi producono composti antimicrobici capaci di uccidere patogeni di api e piante, rappresentando una promettente base per nuovi trattamenti naturali”, spiega il dott. Daniel May, professore al Washington College e autore principale dello studio, pubblicato su Frontiers in Microbiology.

Il polline come medicina naturale

Tra aprile e giugno 2021, il team ha raccolto campioni da dieci specie vegetali autoctone e da un alveare vicino, isolando oltre trenta ceppi di actinobatteri. L’analisi del DNA ha rivelato un dato sorprendente: le stesse specie — o loro stretti parenti — erano presenti sia nelle piante sia nell’alveare.

La maggior parte di questi batteri apparteneva al genere Streptomyces, celebre per la produzione di antibiotici e farmaci. In laboratorio, quasi tutti i ceppi si sono dimostrati efficaci contro Aspergillus niger, il fungo responsabile dell’aspergillosi delle api. Alcuni hanno persino bloccato batteri letali come Paenibacillus larvae e Serratia marcescens, nonché patogeni che colpiscono le colture agricole.

Le analisi genetiche hanno inoltre confermato che si tratta di veri endofiti, dotati di geni che permettono loro di colonizzare i tessuti vegetali, produrre ormoni benefici e assorbire nutrienti dal suolo. Questo suggerisce che un paesaggio ricco di piante diverse non solo sostiene gli impollinatori, ma potenzia il loro sistema immunitario naturale.

“In futuro, potremmo curare le malattie delle api semplicemente introducendo nell’alveare i batteri giusti, capaci di contrastare i patogeni in modo naturale”, conclude May.

🌼 In sintesi: il polline non è solo nutrimento per le api. È un vero e proprio scrigno di medicine naturali che potrebbe rivoluzionare il modo in cui proteggiamo questi insetti fondamentali per la vita sul nostro pianeta.

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